Come dormire con una frattura dell’omero - EvergreenWeb
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Il tuo riposo

Come dormire con una frattura dell’omero

Può, purtroppo, capitare di avere problemi più o meno gravi con il braccio: come fare quindi per non rinunciare ad un buon riposo?

Se hai avuto la sfortuna di incappare in una frattura dell’omero, uno dei pensieri che potrebbero assillarti riguarda il riposo.
Dormire, infatti, con questo problema può rappresentare una vera e propria un’impresa, a causa delle possibili difficoltà nel trovare una buona posizione nel letto, tra dolore e ingombro del tutore.
Come risolvere o, almeno, alleviare questa problematica e non perdere il sonno fino al momento della completa guarigione? Ecco qualche consiglio.

Frattura dell’omero: che cos’è?

La frattura dell’omero è la rottura dell’osso del braccio, quello che va dalla spalla al gomito.
Generalmente, la frattura è conseguenza di traumi fisici, cadute accidentali, eccessivi carichi del braccio o particolari patologie (osteoporosi, tumori ossei).
Diverse possono essere le tipologie di frattura all’omero, anche se la più diffusa riguarda la parte prossimale dell’osso ed è quindi una frattura di tipo “composto”, da trattare con un tutore.
Seppur siano traumi piuttosto diffusi nella popolazione di età superiore ai 50 anni, vanno trattati con attenzione per evitare di incappare in successiva difficoltà motoria del braccio e conseguente necessità, quindi, di risolvere chirurgicamente il problema.
Tra i sintomi tipici della frattura dell’omero troviamo:
-Dolore al braccio e difficoltà a muoverlo (il dolore derivante da una frattura compare immediatamente dopo l’infortunio);
-Gonfiore ed ematoma di dimensioni variabili (che può comparire entro 24-48h dal trauma);
-Presenza di suoni anomali durante i movimenti del braccio offeso.

In quale posizione dormire?

Proprio come dopo un intervento alla spalla o dopo una frattura alle costole,
dormire non è cosa semplice.
Come mettere il braccio? Quale posizione scegliere? Cosa fare prima di andare a letto?
Sono le domande che naturalmente ti fai per sperare in un sonno tranquillo e rigenerante.
E non sono capricci da (im)paziente: se dormire adeguatamente è sempre importante,
in fase di recupero post trauma diventa fondamentale perché la mancanza di riposo può rendere più stancante e lento tutto il percorso di convalescenza e di ripresa.
Immaginati cosa significa affrontare sedute di fisioterapia con sulle spalle notti insonni!
Quindi, niente paura e cerchiamo di trovare una soluzione.
Il primo aiuto in tal senso potrebbe darlo il medico: sarà infatti lui a consigliare se, almeno nelle primissime notti dopo la frattura all’omero, sarà meglio dormire seduti.
Ok, potrebbe non essere il massimo come posizione, eppure stare leggermente reclinati anziché totalmente sdraiati rappresenta una valida soluzione dopo una frattura all’omero.
Si può scegliere una poltrona apposta oppure rimanere nel letto, magari aiutandosi con comodi cuscini in memory foam, ovvero quelli che offrono comodità e sostegno senza deformarsi.
Salvo prescrizioni specifiche, è possibile riposare anche da sdraiati, con la pancia in su per non pesare sull’arto leso e non rischiare ulteriori problemi girandoti nel sonno su di esso; nessuna controindicazione anche a dormire sul lato opposto a quello della frattura, se riesci a mantenere l’equilibrio ed evitare movimenti impropri.
L’importante, infatti, è trovare una posizione stabile che ti impedisca di compiere qualcosa di involontario che potrebbe procurarti (ulteriore) dolore.
Da evitare, invece, la posizione prona.

Cosa è meglio evitare?

In caso di frattura dell’omero, è meglio non mettere qualcosa sotto il gomito nel tentativo di sostenere il peso del braccio, perché si rischia di spostare le ossa nella posizione sbagliata.
Inoltre, per lo stesso principio, non devi appoggiare il braccio su un cuscino quando sei seduto o sdraiato.

Cosa fare prima di coricarsi

Arrivare a letto davvero stanchi e rilassati potrebbe farti dimenticare che ti attende una nottata da affrontare con un tutore al braccio e che, di conseguenza, dovrai accontentarti di dormire in una posizione che non è la tua preferita.
Quindi, accantona quelle abitudini che interferiscono con il sonno, ritardandone l’arrivo e/o compromettendone la qualità e concentrati su attività rilassanti e concilianti: leggere un bel libro, sorseggiare una tisana, praticare un po’ di meditazione.
Inoltre, è importante adattare la propria camera da letto alle esigenze di relax e riposo: ovvero, no a temperature troppo calde o troppo fredde, arieggia bene, tira le tende per non far entrare luce e rumori esterni a disturbare. Se per cause di forza maggiore queste due condizioni non possono essere soddisfatte, utilizza mascherine e tappi per orecchie. Infine, ovviamente, attenzione al materasso.
La scelta del materasso non è da prendere sotto gamba. È (anche) da questa che dipende la qualità del nostro sonno e, di conseguenza, la qualità delle nostre giornate. Non esiste il materasso migliore in termini assoluti, ma esiste il materasso migliore per le tue esigenze. Analizzando quelle, sarà più facile individuare il prodotto ad hoc per il tuo sonno e per il tuo meritato riposo (con o senza tutore al braccio!).

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